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COSA NASCONDI? UN'EMOZIONE



Un viso dipinto di felicità, un'espressione piena di paura, occhi che ti raccontano tristezza,
 un cuore che palpita d'ansia e un pugno rigido che racchiude rabbia.




Le emozioni, intriganti, inaspettate e dalle mille sfaccettature che, a volte, possono trovare vie misteriose per farsi sentire.
Le emozioni sono una realtà molto complessa, spesso sottovalutate e accantonate in un cassetto. Hanno una forte valenza sociale nelle relazioni con gli altri,  profonde radici neurobiologiche e sono definite dalla cultura di appartenenza. 
Sono un'esperienza soggettiva  dotata di importanti significati che si connettono ai propri interessi e obiettivi. 

Analogamente, le emozioni costituiscono una realtà pervasa da conflittualità e ambiguità. Mentre si cerca di controllarle e regolarle, esse si sottraggono a tale controllo trasformandosi in forme disturbate e disordinate. 
La strategia vincente richiede di viverle appieno ponendo un argine di gestione e regolazione, ovvero riuscire a riconoscerle e affrontarle (Keith Oatley, 2007). 

Riuscireste mai ad immaginare una vita senza emozioni? 

Esse svolgono una funzione di adattamento agli stimoli ambientali, creano dinamicità e colorano le nostre esperienze.  Le definirei come un dispositivo fondamentale per creare, stabilire, rovesciare le relazioni con gli atri; esse nutrono i nostri affetti e rafforzano i legami. 
Le emozioni solitamente irrompono all'improvviso senza bussare, attraversano la nostra mente e ci spingono all'azione sotto forma di manifestazioni evidenti come il pianto, il sorriso, il tremore o rossore prendono possesso di tutto il nostro corpo. 

"Sono una scossa violentissima, sono molto esigenti, vogliono essere riconosciute e comprese". 


Esse
nascono, crescono e maturano con la nostra esperienza, a partire dalla nascita (Keith Oatley, 2007).   Ognuno di noi si distingue dall'altro anche per il proprio stile emotivo, contrassegnato da una diversa sensibilità agli stimoli. 
Le emozioni si basano sulle nostre conoscenze, e racchiudono pensieri, molto spesso ossessivi, su ciò che è già successo e su ciò che potrebbe succedere. Per questo spesso provocano in noi una reazione istintiva nei confronti dell'altro, ci portano a inseguirlo per abbracciarlo o ad allontanarci senza voltarci indietro. 

Come afferma Nico Frijda (1986), si tratta di "stati in cui ci si trova nella immediata disposizione ad agire". 
Un semplice sorriso quando rivediamo un amico o una persona cara, un pensiero pervaso da gioia, una sensazione di disgusto o il sentirsi irritati, possono durare pochi minuti o diverse ore.

Quando si perde il controllo delle proprie amozioni?


Vi è l'incapacità, molto spesso, di saper gestire e regolare la propria emotività con il rischio di cadere in eccessi emotivi o inibizioni emotive. Le emozioni infatti, non sono altro che stati mentali e fisiologici collegati e modificazioni psicologiche.
 

Coloro che subiscono un trauma, un abuso o attraversano un'esperienza emotiva negativa, possono presentare disturbi emotivi evidenti...





#Illustrazone: Otto Kim







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